presentazione del romanzo
"La collezionista, ovvero La Sindrome di Babbo Natale"
di Chiara De Luca
"La collezionista, ovvero La Sindrome di Babbo Natale"
di Chiara De Luca
introduce Simone Molinaroli (poeta)
Questo libro scorre piacevolmente, con leggerezza e ironia ma anche, addentrandosi nella lettura, con una dose di sconcerto e persino "tifoseria" per la protagonista: Federica, giovane neo laureata in lingue straniere. La vediamo attraversare quel limbo che è il passaggio dall'essere studentessa, sognatrice e idealista a disoccupata laureata in cerca di lavoro. (...) C'è un bel campionario d'umanità lavorativa, con tutte le sue fissazioni, astuzie, sordidezze e trappole; e nel suo spostarsi per colloqui e appuntamenti, viaggiando, la protagonista incontra altri giovani sconosciuti, con i quali vive momenti di contatto e confidenza, comunione direi, che hanno nel libro i momenti più lirici, drammaticamente nostalgici dell'esistenza in quanto tale. Durano il tempo d'un respiro e d'un voltare pagina, come uno scottarsi e levare la mano per un soffio, la speranza di un sollievo che con cinica ironia e al contempo pervicace speranza, Federica persegue, con fragilità e forza allo stesso tempo. (...)
(Franceso Randazzo)
Sarà presente l'autrice
1 comment:
A me non mi caca nessuno. E racconti ne avrei scritti anche io. Due raccolte, un mezzo romanzo (attualmente) ecc. Li ho proposti a giro, ho ricevuto anche complimenti (tra le tante cose che ne ho ricevuto - perlopiù, indifferenza), ma poi, quando va bene, dicono che non si vendono, o che non saprebbero il modo, o che ci sarebbe da perfezionarli. E nel frattempo, dopo la laurea (in lettere, col massimo dei voti & complimenti - e sono passati anni su anni), continuo a fare il magazziniere, il volantinatore, il terminalista, il segretario, l'impiegato, ecc. Poi, oggi leggo di una che ha scritto il suo quarto romanzo, che sarà presentato a pistoia, che tratterà di giovani laureati in materie umanistiche e le loro disavventure sul lavoro bla bla bla, bla bla bla... E allora mi chiedo: ma chi cacchio li pubblica, i libri allora? a lei? agli altri? perché a me non mi considera nessuno? E allora, e per chiudere, mi (vi) dico: VAFFANCULOOOOOOOO
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