16 artisti 8 coppie per un confronto nella vita e nell'arte
WAKE ME UP
farmacista, ma la moglie del farmacista, era gentile, era stanca di bombe sotto il cuscino e di offese al Papa, e aveva una bellissima figura, ottime gambe, ma forseebbe la mia stessa impressione: che il punto debole non era il Governoma l'Uomo, uno alla volta, che gli uomini non erano mai forti come le loro ideee che le idee erano governi trasformati in uomini; e così cominciò su un divano con un martini rovesciatoe finì nella camera da letto...
ARTER / RETAR / RTERA
(Ex Compagnia Ultimo Teatro)
Toscana e alle sue rime. Il percorso fatto cresce e si volge all'oggi, attraverso la lettura scenica di fiabe, stornelli, racconti, canti e filastrocche della vecchia cultura contadina, intramezzati da "antiche vulgate" di Cecco Angolieri, Giovanni Boccaccio e Michelangelo Buonarroti. In essa trasuda la memoria storica di un popolo che continua a lottare e sperare grazie alle proprie radici e alle proprie vicissitudini di popolo "dal verbo dantesco".
Campagna di Sensibilizzazione per il
Mauro Andreani e Sandro Bottari
Andreani. Una serata densa di stimoli e di emozioni che i due artisti hanno preparato appositamente per lo studio e che vuole essere, sia un invito ad una riflessione contemporanea sui temi stessi della vita e dell’arte, sia una sincera dimostrazione della collaborazione tra i due suoi protagonisti. Andreani e Bottari infatti, seppur divisi da linguaggi artistici e generazioni assai differenti, si ritrovano uniti nella condivisione di un unico progetto contemporaneo che trae dal passato, più o meno recente, i presupposti per una ricerca singolare ed innovativa.
Questo libro scorre piacevolmente, con leggerezza e ironia ma anche, addentrandosi nella lettura, con una dose di sconcerto e persino "tifoseria" per la protagonista: Federica, giovane neo laureata in lingue straniere. La vediamo attraversare quel limbo che è il passaggio dall'essere studentessa, sognatrice e idealista a disoccupata laureata in cerca di lavoro. (...)
C'è un bel campionario d'umanità lavorativa, con tutte le sue fissazioni, astuzie, sordidezze e trappole; e nel suo spostarsi per colloqui e appuntamenti, viaggiando, la protagonista incontra altri giovani sconosciuti, con i quali vive momenti di contatto e confidenza, comunione direi, che hanno nel libro i momenti più lirici, drammaticamente nostalgici dell'esistenza in quanto tale. Durano il tempo d'un respiro e d'un
voltare pagina, come uno scottarsi e levare la mano per un soffio, la speranza di un sollievo che con cinica ironia e al contempo pervicace speranza, Federica persegue, con fragilità e forza allo stesso tempo. (...)
MASSIMO BIAGI
Miradario, ed in particolare la scrittura e il segno. Massimo Biagi infatti, dopo varie sperimentazioni grafiche e pittoriche ('65-'70), ha concentrato il proprio interesse sul segno diretto e radicale, giungendo nel 1978 alla
formulazione del "1° Manifesto grafico". Ha dato vita, poi, al "Foglio/Manifesto", cui aderirono il Nobel per la letteratura Samuel Beckett, Emilio Vedova, e altri artisti e letterati. Dal 2001 comincia invece la stesura di "Miradario", opera alla quale si dedica ininterrottamente fino al 2005 e che implica esperienze in varie discipline: scultura, disegno, video.
di autori locali e alla proposizione, allo stesso tempo, di autori contemporanei. Il tutto rivisto e reinterpretato alla luce delle differenti esperienze teatrali vissute dai suoi tre attori-fondatori nel corso della loro carriera: LEANDRO
BARTOLETTI (ha collaborato infatti con Remondi&Caporssi, kinkaleri e molti altri), SARA DI GIUSEPPE (si è formata all'interno del VIII laboratorio di Andrea Berti) e GIUSEPPE FRANCHINA (che ha lavorato invece con Barbara Nativi e in varie produzioni del teatro della limonaia).
"B u l b o"!
materiali sonori realizzati in indigenza di mezzi e, il più delle volte, ignoranza di obiettivi; è un'occasione per chi, pur con estrema lentezza e pigrizia, tenta di documentare il corso di queste esperienze. Il minimalismo della
strumentazione e delle intenzioni si traduce in forme più o meno delineate di cantautorato, elettronica, blues, hiphop, musica concreta involontaria. Durante la serata sono previsti (per quanto non prevedibili) interventi musicali
di Gino Taschini Project Duo, Mind Saw, Museo di Decadenza, Natural Burella, Pennycano e Sugar Hips.
Video proiezione di due interessanti video molto diversi tra loro, per origine e datazione, ma uniti dalla comune attenzione alle tematiche dell'oggetto e del moto. Una sorta di arte cinetica che si esprime in Calder, nella realizzazione di un circo in filo di ferro con tanto di animali e giocolieri che poi l'artista stesso anima meccanicamente, e in Fischli & Weiss, in una concatenazione di azioni in cui, con una sorta di "Moto perpetuo", ogni oggetto passa metaforicamente il suo movimento e la sua energia ad un altro generando alla fine un racconto lungo ben 30 minuti dove è la natura, con la sua fisica, chimica e meccanica, ad essere la vera protagonista.


ANDREA GRANCHI
artisti iniziarono ad interessarsi alle modalità offerte dal mezzo cinematografico. In Toscana il dibattito fu intenso tanto che alla realizzazione dei film si accompagnò un'importante riflessione teorico - critica da parte di un folto gruppo di artisti. Per un artista come Andrea Granchi, che ha ricevuto numerosi riconoscimenti e inviti e ha partecipato a importanti manifestazioni si possono ricordare:
Arte e Cinema XXXVIII Biennale di Venezia 1978
Durante la serata verranno proiettati alcuni film d'Artista.
video arte. Ed è proprio nei video che la poetica di Privitera prende forza e consapevolezza dimostrando una maturazione talmente profonda e spontanea da sembrare quasi inusuale per un’artista appena trentenne. Quanto alla sua formazione, basti dire che dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, Privitera si interessa di performance e teatro “sperimentale” creando alcune sue proprie compagnie e collaborando con tantissime altre. Per quanto riguarda invece la sua produzione “propriamente artistica”, si ricordino le mostre e gli interventi presso i principali luoghi
di esposizione per la giovane arte contemporanea della Toscana. Tra questi, vale la pena di ricordare, la sua partecipazione alla mostra INvisita organizzata proprio a Pistoia nel 2004, in cui l’artista, invitato a confrontarsi con le opere del museo civico di Pistoia, ha costruito una serie di performance video documentate che talvolta riproducevano, altre meditavano e altre ancora ironizzavano, intorno alle diverse gestualità impresse sulle antiche tele del museo.
“IL CROLLO DEGLI ADDENDI “